Ieri sera a Superquark di Piero Angela hanno trasmesso qualcosa di particolare, unico come il protagonista del documentario, una storia vera, come vero è stato il tragico epilogo.
Angelo D'Arrigo è stato un visionario, un poeta, un Icaro che aveva trovato le ali ideali con le quali volare, contro natura se vogliamo, verso il Sole... ha volato sull'Himalaya, sulle Ande, sulle Alpi... la sua passione l'ha fatto avvicinare agli uccelli, suoi Maestri, anzi al Re degli uccelli.
Nella forma fisica di due fratelli, due splendidi esemplari di condor andini, Inca, il maschio e Maya, la femmina.. trovati, guariti e cresciuti, ha volato con loro nei cieli di Sicilia e poi, dopo l'imprinting, presentato nel documentario con poesia e rigore scientifico, i due giganti dell'aria che consideravano Angelo e la sua famiglia, LA LORO famiglia... sono ritornati tra i picchi delle Ande peruviane... ho visto le immagini toccanti della bella e triste storia con l'audio della Tv azzerato mentre la musica di Sakamoto da BTTB, musica per piano solo andava... una pratica che amo fare di quando in quando, per elevare la tv a finestra sul mondo e non a mondo;-)))
Quanta bellezza, ho pianto... il povero Angelo è mancato al mondo ed ai suoi cari cadendo banalmente da 200 m. mentre era passeggero su un superleggero...
... nessuno potrà dimenticare, io nemmeno, il suo sguardo, le carezze a Inca, le danze di felicità del rapace quando atterrava ai piedi di Angelo.
Due mondi distanti un cielo si sono parlati, guardati negli occhi. Un miracolo.